Gestione del dolore

Ottobre 2015

Capo del dipartimento dell’Istituto di fisiologia Bogomoletz, Accademia nazionale ucraina delle scienze

IN CHE MODO BIOPTRON PUÒ FORNIRE SOLLIEVO DALL'ARTRITE, DAI DOLORI MUSCOLARI E ARTICOLARI, RIDURRE L’INFIAMMAZIONE E LA RIGIDITÀ

Il professor Sergiy Gulyar, autore di numerose pubblicazioni di grande attualità e innovazione sulla fototerapia medica.

La ricerca di metodologie analgesiche non invasive ha dimostrato come il modo migliore di gestire il dolore e portare a una sua riduzione sia l’utilizzo di luce polarizzata a bassa intensità. Questo però porta a chiedersi in che modo sia possibile comprovare il reale effetto sul dolore. È infatti impossibile quantificare in maniera oggettiva il dolore percepito da una persona a causa dell’influenza distorsiva di fattori psicogenetici. In aiuto accorrono i comuni meccanismi fisiologici del dolore negli umani e nei mammiferi. È generalmente riconosciuto che è possibile ottenere prove certe solamente conducendo esperimenti sugli animali dal laboratorio. A questo scopo, sono state condotte diverse linee di ricerca presso l’Istituto di fisiologia Bogomoletz, presso l’Accademia nazionale ucraina delle scienze.

La maggior parte delle patologie o delle lesioni sono accompagnate da varie combinazioni di dolori tonici, acuti o viscerali. Ogni tipo di dolore è stato quindi modellato individualmente ed è stato possibile definire il contributo delle applicazioni della luce BIOPTRON nello sviluppo dell’analgesia. È stata utilizzata una luce polarizzata policromatica e una gamma di sette luci polarizzate monocromatiche (filtri contenuti nel set per CROMOTERAPIA). Il dolore tonico è stato indotto iniettando una dose di formalina in un arto, il dolore acuto è stato indotto tramite stimolazione elettrica della zampa, mentre il dolore viscerale è stato indotto tramite irritazione chimica del peritoneo o della mucosa intestinale. Sono stati quindi definiti i comportamenti dolorosi o non dolorosi in risposta alle applicazioni della luce sulla sede del dolore o in corrispondenza dei punti dell’agopuntura.

Gli esperimenti hanno dimostrato che in caso di dolore tonico, l’applicazione della luce di BIOPTRON in corrispondenza del punto analgesico E-36 dell’agopuntura è in grado di eliminare in maniera significativa la risposta comportamentale al dolore. Il livello di analgesia dipende dall’esposizione e dalla scelta della posizione. La soglia del dolore per la stimolazione della pelle della zampa (dolore acuto) è aumentata. È stata notata un’attenuazione del dolore viscerale (fino al 46,8%) all’esposizione dei punti analgesici dell’agopuntura. L’efficacia analgesica della componente colore della luce si è dimostrata diversa. In tutti i casi, il dolore tonico è stato significativamente più debole rispetto all’applicazione del placebo. La luce rossa si è dimostrata la più efficace: in seguito all’esposizione del punto E-36 dell’agopuntura, l’analgesia si è attestata al 54,4%, mentre in seguito all’applicazione in corrispondenza alla sede del dolore, il dato si attesta al 64,1% in relazione al valore di controllo. La luce bianca resta al secondo posto in termini di risposta analgesica indotta (50%).

È stato rilevato come l’esposizione a luce BIOPTRON in corrispondenza dei punti analgesici dell’agopuntura, rinforzi l’effetto antidolorifico di dosi ridotte di farmaci analgesici non-oppiacei (Analgin o Novalgina) e narcotici (Tramal o Contramal) (per il trattamento del dolore tonico e acuto). L’esposizione preliminare di un punto dell’agopuntura alla luce si è dimostrata altrettanto efficace.

È stato rilevato che il sistema analgesico oppioidergico cerebrale è coinvolto negli effetti analgesici che seguono l’esposizione alla luce, dimostrato dal fatto che un’iniezione preventiva di bloccante dei recettori oppioidi (Naloxone) ha indebolito l’effetto analgesico della luce BIOPTRON.
La prova sperimentale di come la luce polarizzata influenzi un punto di agopuntura assume quindi un valore pratico. Ciò apre la strada all’utilizzo non invasivo della luce BIOPTRON per scopi analgesici, antistress e di profilassi, oltre che per specifiche attività fisioterapiche. Uno dei meccanismi chiave che caratterizzano tali effetti benefici è l’utilizzo di canali di trasporto funzionali per l’energia elettromagnetica lungo il tessuto connettivo. Come risultato, il deficit energetico nelle aree colpite dal disturbo o dalla patologia viene eliminato e si attiva il sistema oppioidergico cerebrale.

I regimi di trattamento previsti per il sollievo dal dolore si basano su tali principi. Le luci polarizzate monocromatiche e policromatiche possono agire sui centri dell’agopuntura, su percorsi extranervosi per la trasmissione del segnale elettromagnetico e sui centri del dolore. Si consiglia di utilizzare il principio patogenico per la selezione delle posizioni di esposizione sulla base della definizione delle aree primarie e secondarie, tenendo in considerazione l’approccio individuale. È bene utilizzare i punti che non solo mostrano effetti analgesici, ma in grado di modulare anche il sistema immunitario e di presentare anche un’azione antinfiammatoria.

In quanto quasi tutte le patologie sono accompagnate da una sindrome dolorosa, l’elenco delle indicazioni dirette potrebbe essere praticamente infinito. Sulla base del potenziale di influenza sul dolore tonico, acuto e viscerale dimostrato dalla luce BIOPTRON, la gamma di possibili azioni che un medico o un professionista sanitario hanno a disposizione è significativamente maggiore.
  • Questa è solo una delle moltissime pubblicazioni del Professor Gulyar sulla fototerapia.